venerdì 7 novembre 2014

L'errore di Obama dietro le midterm 2014

Queste midterm elections hanno mandato certamente un bel messaggio al Presidente Obama che dal canto suo invece non sembra dar cenno d'averlo ricevuto. L'unica cosa che ha potuto dire in risposta a questa debacle del Partito Democratico è stata "adesso mi piacerebbe sentire cos'hanno da dire i Repubblicani in Campidoglio", nel senso che "non vede l'ora" di lavorare con chi ha ottenuto il consenso dei cittadini. E avranno un bel pò da dire questi Repubblicani, visto che lui e il suo partito gli hanno preparato da tempo la strada. Obama infatti non convince più, sembra essere il presidente delle frasi ad effetto e nella sostanza è apparso meglio come candidato alle presidenziali che come presidente in grado di portare cambiamenti.

map by Politico.com


Gli americani, e non sono pochi, vedono in lui un leader che non fa la guerra anzi, che la perde. Perché se non basta ritirarsi per vincere, parlare senza agire può significar perdere un conflitto che va ben i oltre i campi di battaglia dell'Afghanistan. Ha fatto forse di più Putin con la conquista della piccola penisola di Crimea che il nobel per la pace americano con il ritiro delle truppe dall'Iraq.

Passa per un presidente che non aiuta l'economia, ma che addirittura si mette contro i poteri forti per agevolare un elettorato che in fin dei conti non gli ha restituito il favore. E l'Obama Care ci ha messo del suo, con le sue complicanze burocratiche e i suoi tecnicismi, tanto che il presidente dovette indire una conferenza stampa per scusarsi sulle eccessive complicazioni riscontrate dagli americani.

Sembra più un politico che pone domande che un presidente che da risposte, "How can we do what we need to do better?" e se le sue frasi ad effetto miravano a conquistare consensi, proprio come nella campagna presidenziale, adesso sembrano risuonare in un elettorato meno disincantato e più esigente di fatti.

Ma ha detto che è ancora presto per pensare di rivedere ruoli e posizioni del suo staff. Staff che è stato cambiato ben due volte persino nell'U.S. Secret Service, agenzia che si occupa della sicurezza del Presidente e non solo. Soltanto alla Casa Bianca quest'anno ci sono stati sette intrusi, di cui uno armato di coltello e uno armato di pistola. Quest'ultimo è entrato nella stessa ascensore con Obama ed è stato poi fermato perché insisteva nel volersi fare una foto col presidente, piuttosto del perché portasse una pistola.



Staff che andrebbe cambiato a cominciare da Steve Israel, capo del comitato che si occupa della raccolta fondi e ricerca dei candidati per il partito Democratico, il DCCC. Ma lo stesso Israel ha dichiarato solo oggi che lascerà il comitato soltanto per diventare capogruppo alla Camera, riferendo quanto detto al Presidente di questa: "I’ve been really clear with Leader Pelosi that I would like to continue to have a seat at the leadership table, because it makes me more effective"

Insomma, se il congressman Israel, peraltro eletto per l'ottava volta nello stato di New York, trova il tempo di fare il romanziere col suo “The Global War on Morris” a scapito di una pessima campagna elettorale per il partito democratico, la giovane repubblicana Saira Blair riassume invece a pieno il voto degli americani.

"Sono pro-life, contro i sindacati e contro il salario minimo"

"La strada per il successo e la prosperità è fatta di valori e principi conservatori"

Il presidente Obama non ci avrebbe capito più nulla se gli avessero detto che i suoi slogan, certamente di livello superiore, sarebbero stati battuti da un blasonato "E' tempo che smettiamo di trattare i nostri cittadini come terroristi e i terroristi come cittadini", ma del resto la Blair è figlia di un senatore e di uno stato sofferente come il West Virginia, la vittoria perciò è stata soltanto una formalità.

by Fox News 

Ma l'errore di Obama allora qual'è stato? E' stato quello di non aver mai cambiato strategia in sei anni. Ha teso la mano ai più bisognosi e ha continuato a farlo anche quando il ceto sociale medio cominciava a stare meglio. La differenza tra un politico e uno statista in fondo, è che entrambi fanno politica, ma soltanto il primo ha bisogno di una poltrona.

martedì 4 novembre 2014

Un pieno di computer, grazie

Frecce Tricolore su Roma - 4 nov 2014, ore 9.00
Giorno dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate

Almeno cinque giri su Roma Sud di nove velivoli in formazione per una durata di circa venti minuti. Costo del carburante al barile, 102 dollari, consumo dell'Aermacchi MB 339 ad un regime dell'80% circa 25 litri al minuto. Il che ci dice che la durata di un barile è di circa sei minuti di volo. Sono necessari dunque almeno quattro barili per una sessione di volo come quella di stamattina, ovvero 408 dollari a velivolo che per nove velivoli fanno 4590 €, l'equivalente di nove ottimi computer per la scuola.

Senza contare le sessioni di allenamento.



domenica 2 novembre 2014

Autumn in Rome

 
Piazza Navona  

Largo Torre Argentina

Piazza Navona

Via Cicerone

Ponte Cavour

Via della Scrofa

Pantheon

Il Bulldog Inn cambia pelle

Una volta era un pub dove la birra scorreva a fiumi. Lo stile era irlandese e forse leggermente riadattato alle esigenze di casa nostra. Allora per pranzo si poteva ordinare un hot dog con senape o una pizza margherita, un cheeseburger oppure una gricia e un supplì. E c'era anche la St.Benoit per i più sofisticati. Col tempo però la clientela è andata scemando e nonostante fosse posizionato, e lo è tuttora, su corso Vittorio Emanuele, proprio nella Piazza di S.Andrea della Valle, non era difficile vederlo vuoto quando altri pub irlandesi nelle vicinanze andavano a pieno regime già dalle diciotto, basti pensare all'Abbey Theatre

Il Bull Dog Inn sembrava voler essere tutto e niente, un discopub dove a inizio millennio il sabato sera si faticava a stare in piedi, o un lounge bar dove l'aperitivo stentava a decollare. C'era, ma non si sapeva, anche se faceva un Bloody Mary leggendario. Da fuori non sembrava nemmeno si trattasse di un pub, o di un cocktail bar, per non parlare delle luci decisamente troppo natalizie e dozzinali per un locale situato su corso Vittorio.


Bulldog Inn, 2013

Bulldog Inn, 2013


C'è da dire che era tutto buono, dalla gricia alla pizza, dalla focaccia all'hot dog, fino all'incredibile supplì. Insomma un pub di qualità, ma sornione, almeno di giorno.

Tuttavia i tempi cambiano e non invecchiare significa non stare al passo coi tempi, rimanere immobili. 
Con piacere dunque, abbiamo notato che il vento del cambiamento è arrivato anche qui. Certo, un cambiamento quasi radicale, ma la vecchia anima del Bulldog è ancora nell'aria e se si guarda agli alti soffitti i ricordi sono dietro l'angolo.



Abbiamo provato il buffet del pranzo, per dodici euro. Certamente concorrenziale nella zona, ma senza piatti caldi. Tuttavia, compreso nel prezzo, si ha diritto a un primo a scelta (caldo) tra cacio e pepe o puttanesca.

Abbiamo optato per il cacio e pepe. Ottima la pasta e piatto servito al dente.



Nel frattempo ci siamo serviti al buffet, abbondantemente vegetariano.





E da bere un'ottima spremuta d'arancia e dell'acqua leggermente frizzante, non comprese nel prezzo.




L'arredamento è curato. Il colore è virato dal marrone scuro del Bulldog al bianco del nuovo locale. Sedie in legno, ma comode. Servizio cortese e immediato. Nonostante il bianco, la luce è rimasta quella di un tempo. Vi consigliamo i posti più luminosi nell'angolo tra Piazza Sant'Andrea e corso Vittorio, specialmente i due che affacciano sulla strada.

Con nostro gradimento siamo passati al dolce. Due tipi di torte, una crostata, biscotti e macedonia.
Tutto ottimo, ma la crostata di albicocche ha decisamente trionfato su tutto.




 Benvenuti al Buddy Restaurant Café

mercoledì 29 ottobre 2014

Walking Dead - anche la serie resuscita (spoiler, ma non troppo)

Con la storia del Governatore ci stavamo addormentando un pò tutti. La cittadina di Woodbury era noiosa già dalla prima e non è stato certo facile sorbircela per una decina di puntate. La sola puntata numero sei della prima stagione (TS-19) valeva molto più di tutto il brodo che abbiamo dovuto superare con la storia del Governatore. In quella puntata un medico rinchiusosi dentro a un laboratorio ermeticamente protetto, aveva creato il suo mondo personale che poco aveva da invidiare agli abitanti di Woodbury.

Il Governatore non ha mai avuto l'aspetto del cattivo, ce lo siamo dovuti figurare tale anche come pirata. Ad eccezione forse della seconda parte nella quale cerca vendetta su Michonne e Rick dopo che gli hanno distrutto la sua amata Woodbury. Ha perso una figlia, ha perso un occhio e nonostante tutto, sembra aver perso un cubo di Rubick e la lista della spesa. I momenti degni di nota sono pochi, forse quando Glenn rimane legato a una sedia con uno zombie nella stanza o forse quando Andrea scopre la figlia del Governatore in catene. Viviamo un'epidemia di polmonite alla prigione e l'agognato ritrovamento da parte di Daryl del fratello Merle, praticamente perso dalla prima stagione. Non è il migliore dei momenti certo, ma anche qui, il Governatore è poco credibile quando mette i due uno contro l'altro, in un'arena inverosimile, dove i mansueti abitanti di Woodbury si trasformano in improbabili arpie da cinema di serie B.

Viviamo poi un lungo momento introspettivo del Governatore, quando distrutta la città, cammina come un clochard lungo i paesi abbandonati del circondario. Per trovare cosa? Una nuova moglie e una nuova figlia nel giro di due puntate. Come se non bastasse riuscirà a convincere lei, la sorella e gli amici a mettersi contro 'quelli' della prigione. "E' gente pericolosa" dice, e ovviamente la donna acconsente, anche perché nessuno li ha mai difesi come ha fatto lui in questo stretto giro di episodi.

Inverosimile.

Volevamo uscire tutti da questo letargo sceso da quando si era arrivati alla prigione, ma gli sceneggiatori non sembravano dello stesso parere. Fino a quando non c'ha pensato il Governatore.

"Basta con questa prigione santo cielo! Cambiamo ambientazione..."

E forse l'unico a non  pensarla così era il povero Hershel

Il gruppo di Rick si sfalda. Le cose si fanno appena più interessanti ad eccezione forse di una puntata su Daryl e Beth. In fondo la ragazza doveva essere rapita e dunque bisognava far conoscere un poco di più del personaggio. Poi un gruppo di cacciatori entra nella casa in cui Rick, Carl e Michonne si erano rifugiati. Rick ancora ferito da quando ha lasciato la prigione, riesce ad uscire dalla casa in pieno stile navy seal e a raggiungere il figlio e l'amica che nel frattempo stavano approfondendo il passato di Michonne in giro per il paese. Ma la vendetta è nell'aria. 

La caccia è nell'aria.

Così, nel giro di  qualche puntata passata nei boschi, assistiamo all'amicizia forzata di Daryl con un fantomatico Joe e il suo gruppo di cacciatori (guardacaso). Cacciatori che sono gli stessi che si erano infilati nella casa dove alloggiavano Rick e suo figlio insieme a Michonne.

E qui ci ritroviamo finalmente faccia a faccia col problema.

La vera epidemia è soltanto l'infezione o interessa anche il comportamento? Lo scenario apocalittico forse è il vero virus dal quale bisogna guardarsi, perché resistere come esseri umani può significare morire come dei poveri zombie. Parliamo di un'infezione molto più invisibile, quella delle circostanze. Rick lo sa bene. Ha cominciato a saperlo dopo la morte di Shane e di sua moglie Lori. Se vuoi sopravvivere tra zombie che sbranano esseri umani, devi sbranare come loro. E non metaforicamente, visto che non sono certo i camminanti, quanto piuttosto gente come gli amici di Joe a nutrirsi come un'infezione sulle spalle delle 'brave' persone.

Il vero punto di svolta raggiunge l'apice nell'ultima puntata della quarta stagione. Non appena gli uomini di Joe minacciano ciò che resta della famiglia di Rick, firmano la loro condanna a morte. Rick è una brava persona, una brava persona trasformata dall'apocalisse in una macchina da guerra, un cacciatore di esseri umani. Non dimentichiamoci della velocità con la quale ha sparato in 'Grilletto facile' durante la seconda stagione. Clint Eastwood avrebbe certamente preso appunti. Questa significa che Rick sa trasformarsi, vuoi in Sundance Kid , vuoi in uno zombie. 

A fare le spese di questo nuovo Rick, cambiato nel volto e nell'animo, è chi si mette tra lui e la sopravvivenza sua e della famiglia. Non serve dunque essere uno zombie per azzannare il collo di Joe. 

E da questo momento in poi i soggetti e gli scenari interessanti aumentano. Abbiamo Carol alla prese con una bambina psicolabile e Tyreese che ascolta le confessioni sulla morte di Karen direttamente da Carol. Sono puntate importanti dove si saldano certi legami e se ne costruiscono di nuovi. Sono puntate che ci fanno respirare aria nuova dopo mesi di sedativi, quasi che ci stavamo trasformando noi stessi in "spettatori" viventi.

Poi, inserita alla perfezione e con un tempismo perfetto, arriva Terminus, luogo sinistro che suggella quanto detto prima. Gli uomini sono diventati qualcosa di più pericoloso degli zombie, tanto che i morti viventi sembrano ormai un routinario formalismo a fatti ben più inquietanti.



martedì 28 ottobre 2014

Basel Marktplatz




Sketching this wonderful market just placed on Marktplatz in Basel, Switzerland.

Without the market, this is how the square looks like.



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