giovedì 12 settembre 2024

I gatti non votano

 Purtroppo per Trump i gatti non votano. E nemmeno i cani. E in fondo nemmeno le oche. Non stiamo dicendo che le sue affermazioni di ieri sera fossero false, ma se i gatti potessero mettere una X sul suo viso dentro una cabina elettorale, ormai lo farebbero all’istante. Quantomeno a Springfield in Ohio

Vabbè la storia la conosciamo; siamo a Philadelphia, le telecamere sono puntate su Trump e Kamala che se le suonano sempre con un certo self control. Dall’altra parte un David Muir che fa da mediatore cercando di sembrare il più imparziale possibile. 

A un certo punto Trump si gioca la carta dei migranti che si mangiano i cani e i gatti domestici degli americani. Kamala sembra conoscere i fatti ma è obbligata a fare la faccia stupita e contemporaneamente anche la faccia di una persona intelligente che si trova davanti a un pazzo. 

Per togliersi da quest’impasse il mediatore dei mediatori, ovvero il giornalista David Muir fa subito un fact-checking LIVE dimostrando in diretta mondiale quanto la parola fact-checking sia diventata sinonimo di non-sense e arroganza se applicata male e frettolosamente (ad esempio in questo caso; quando possiamo dire effettivamente che la notizia è falsa? quando avremo intervistato tutti gli abitanti di Springfield? Possiamo farlo in 5 minuti?). Attimi di silenzio e poi Muir sentenzia: “La notizia è falsa”.

Ok a questo punto, faccio una considerazione, i fatti menzionati da Trump sembrerebbero reali, nessuna fake news, tutto verificabile su X. Ma è anche vero che si sono mescolate brutalmente due culture diverse nel giro di un nanosecondo per convivere poi potenzialmente anni luce insieme. Che integrazione può mai essere questa? Non credo che i numeri diano ragione al buon senso perché parliamo di cittadine con 60 mila abitanti in cui sono stati trapiantati ben 20 mila migranti dalla sera alla mattina (e i problemi non finiscono certo con i gatti). Anche in Europa e in Italia abbiamo (avuto) casi simili, ma a mio modesto parere non era una carta da giocare durante il dibattito e non è possibile nemmeno generalizzare.



Ma veniamo al dibattito e alla capacità di Kamala di non rispondere alle domande. Capacità che non passa inosservata e che la fa sembrare più sciocca di quanto lo sia effettivamente; alla domanda se stavamo meglio 4 anni fa praticamente non risponde o meglio, risponde dicendo che lei viene dalla middle class (?)

Un pò come se al ristorante mi chiedono cosa prendo da bere e io rispondo “beh ho parcheggiato la macchina sulla strisce” Inutile dire che nemmeno il resto della frase avesse un senso con la domanda.



Vabbè 1-0 per Trump…


Poi Donald incalza chiedendole perché tutte le riforme che dice che farà quando diventerà Presidente, non le ha fatte in questi 3 anni e mezzo di vicepresidenza.

Nota: la parte che segue e che NON è in GRASSETTO è frutto della mia immaginazione

E continua. “Noi non siamo più leader, ci prendono per il culo in tutto il mondo.”Trump guarda il mediatore dei mediatori. “Ogni mattina mi arriva la newsletter di Putin che ci percula in russo. E google (che è americano) me la traduce pure!” “Abbiamo avuto il peggior presidente della storia, e tu Kamala sei la peggiore vicepresidente di sempre!” Alché si sente la voce della Boldrini seduta tra il pubblico: “VICEPRESIDENTA!”

Giusto, mi scusi. Il mondo ha visto come avete lasciato l’Afghanistan in fretta e furia.”

“Certo!” Dice Kamala. “Non potevamo mica pagare tutti quei soldi ogni giorno.”

“Ma non si lascia un posto come quello in quel modo. Sotto la mia presidenza non c’è stato un solo morto tra gli americani.” (sarà vero?) “E l’Afghanistan era un paese florido e tranquillo in cui passare le vacanze.”

“Mr. Trump…”

Il punto è che non possiamo sacrificare la nostra nazione per la visione malata di qualcuno! Abbiamo iniziato o fatto iniziare delle guerre ovunque, guerre che presto o tardi finiranno in una guerra mondiale se non le fermiamo prima… tutto quello in cui Kamala credeva tre anni fa l'ha buttato dalla finestra e ora propone persino la nostra roadmap". 

“Signor mediatore.” Riprende Kamala, Vicepresidente in carica degli Stati Uniti.

“Signor mediatore dei mediatori… Trump non sistemerà proprio nulla nel nostro paese! Lo armerà fino ai denti e lo userà per risolvere le proprie beghe personali….” (nota, vi suona familiare… cribbio?)

“Obiezione! Suo padre è un marxista!”

“Obiezione accolta signor Trump. Può spiegare però alla corte cosa c’entra questo adesso?”

“Come cosa c’entra? Marxismo = comunismo” (Kamala ride)

E molti dei migranti a cui ha aperto la porta il governo dei dem? Sono criminali! I democratici stanno rovinando il paese con le loro politiche.”

Signor mediatore dei mediatori, la verità è che Donald Trump distruggerà la Costituzione.”

“Andiamooo! Ma se non sai nemmeno cos’è una Costituzione… COSTITUISCITI piuttosto!”

“Costituisciti a me? Questo è davvero troppo.” 


FINE

mercoledì 11 settembre 2024

Quel gran Dott Ruff della BCE

Quel gran Dott Egr Spec Ruff Cav ex Presidente della BCE e della BKI che è Draghi ne ha combinata un’altra delle sue. E sia chiaro, sappiamo bene che non è farina del suo sacco altrimenti nemmeno stavamo qua a scrivere le sue gesta circa l’ennesima veggenza NON RICHIESTA con l’aggiunta di nuove ed esilaranti considerazioni degne di un luminare col punto interrogativo.

Lo ha pure chiamato #DraghiReport manco fossimo in un film con Robert Redford dove il protagonista, un novello giornalista investigativo, scopre che il report in questione è soltanto la punta dell’iceberg utile a coprire qualcosa di ancora più grande; l’incapacità di Draghi di fare il suo mestiere.

Draghi era quello che “abbiamo parlato con Putin ma non c’ho capito nulla, parlava di economia, o come diavolo si chiama questa materia russa che parla di soldi e strategie monetarie. Beh scusate ma dopo aver chiuso la telefonata, ho chiesto ai tecnici di richiamarlo a bocce ferme per capire se avevamo capito…”

Poi il giorno dopo, Mario era lì, con la molletta al naso che fa il numero di Putin insieme ai “tecnici” e si prepara a parlare un buon russo con accento svedese. “Signor Presidente! Il nostro Dott Egr Spec Ruff Cav ex Presid non ha capito se quando dice pagatemi il gas in rubli intende in dollari oppure in euro.”





martedì 22 agosto 2023

Indipendente sì, ma di parte

Ci sono librai che si definiscono indipendenti, ma così indipendenti che preferiscono vendere solo libri di parte.

Una libraia autonoma ribadisce che non venderà il libro della Meloni anzi, ci racconta proprio come è nata la decisione di non metterlo tra i suoi scaffali. Dice che c’ha pensato molto, che ha parlato con la figlia, col compagno e pure con la sua famiglia queer, che a questo punto potrebbe essere tranquillamente il Circolo del Canasta. Chissà se ha chiesto un parere anche al cane, probabilmente no perché non saprà giocare a Canasta.

Poi l’annuncio plenario su Facebook.

Un’altra libreria invece invita la “gentile clientela a non chiederci il libro di Vannacci” , forse perché avranno pensato fosse scritto veramente al OIЯAЯTИOƆ.

Ecco, io penso che se sei davvero indipendente, fai decidere al cliente cosa leggere e cosa non leggere, senza raccontare dietrologie di pensiero e fatti personali al mondo intero. Del resto la capacità critica nasce proprio dalla comparazione di più informazioni, riuscendo così a distinguere i propri desideri dalla realtà delle cose.

 


 

Se non puoi ucciderlo allora magnatelo

Il ministro Lollobrigida ci fa sapere che è andato in una bella pescheria barese a comprare qualche chilo di grenchio granchio blu. E poi in un video ha proposto a tutti gli italiani di fare altrettanto per riuscire a bonificare la costa adriatica da questo flagello. Della serie se non puoi ucciderlo allora magnatelo. Fossero state meduse chissà quanti rossori al palato.

Poi mostra a tutti un granchio vivo, così vivo che si possono quasi sentire gli improperi verso il ministro.

“Questo è il granchio blu, sta infestando le nostre acque e non ha un predatore naturale nei nostri mari. E' un animale che ha grandissime proprietà, è ottimo per la sua carne."

Non solo ma sembra che ci siano già centinaia di ricette pronte e consigliate da diversi chef. Poi continua, dicendo che come animale va rispettato sì certo, ma anche magnato.

“Grazie a tutti quelli che ci daranno una mano a magnarlo raccoglierlo.”

 


 

lunedì 14 agosto 2023

Meglio in carcere che con mia moglie

Un detenuto ai domiciliari si sarebbe presentato alla caserma dei carabinieri per fuggire al pesante regime detentivo della moglie. Probabilmente era tutto trafelato quando all’una di notte ha parlato al citofono col maresciallo della caserma. Si sarà guardato le spalle sperando di non scorgere la Panda della moglie che setacciava le strade del quartiere palmo a palmo. Intanto che il maresciallo si infilava i calzoni, il detenuto continuava a suonare, fumando nervosamente una sigaretta… 

“Arrivo arrivo!”

Poi durante il verbale, avrà chiesto al carabiniere se era mai stato sposato e dopo la conferma gli avrà detto un ALLORA SOLO LEI PUO’ CAPIRMI MARESCIA’. Insomma un inferno, tra tavolette da alzare e abbassare seguendo astrusi algoritmi femminili, docce da pulire, pattine da indossare, la vita ai domiciliari non dev’essere stata facile. I bianchi coi bianchi, i colorati coi colorati, ma attenzione alle magliette che vanno lavate a 30°…non appendere la giacca dove capita e non lasciare i calzini spaiati.

“Marescià, mi faccia tornare oggi stesso in cella - mi va bene anche una cella 2x3 o una cella di isolamento e voglio anche cambiare carcere, altrimenti quella viene pure a farmi visita.” 




Un caffè gratis

Continua la moda del diamo un prezzo a tutto. Dopo il piattino vuoto a 2 € per far assaggiare le trofie alla figlia si è passati al taglio del toast (sempre a 2 €) e al bicchiere d’acqua per accompagnare il caffè. Qualcuno si è poi spinto oltre, facendosi pagare una richiesta di informazioni per 3 € (solo 2€ per capire dove sta il bagno) e 5 € per farsi fare il conto a metà (probabilmente è il costo delle forbici per tagliare lo scontrino in due parti esattamente uguali).

Un bar ligure però, ha avuto l’idea contraria e per stemperare gli animi ha rilanciato con un caffè a 70 centesimi se ti porti la tazzina, il cucchiaino e lo zucchero da casa. L’idea era nata un pò per ridere ma Mario e Francesco si sono presentati veramente con una tazzina di caffè in mano. Per pigrizia hanno lasciato lo zucchero a casa facendolo passare per salutismo, stessa cosa dicasi per il cucchiaino (ma tanto non c’è zucchero).

Mario era la prima volta che prendeva il caffè amaro e per poco non lo sputava in faccia al barista che finalmente, per una volta, non avrebbe lavato le tazzine. Francesco invece pensava ad un ulteriore sconto.

“Se lo bevo fuori, me lo fate a 50 cents?” 

“Certo.”"

“E se mi porto il caffè da casa?”

“25 centesimi.” Risponde il proprietario avvicinando minaccioso il bicchiere delle mance. “E se te lo fai a casa, il caffè è gratuito.”



 

domenica 13 agosto 2023

Via col vento (storia di un mimetismo da parati)

E’ sicuramente vero che qualche ristorantino se ne approfitti nell’arrotondare il prezzo delle portate ai clienti, magari con un’acqua a 4 € o un piatto di pasta a 20 € , poi un coperto per non si sa cosa, un piattino (vuoto) aggiuntivo e qualche consulenza al cameriere per dove si trovi il Pantheon. Caffè a 5 € , cucchiaini aggiuntivi a 2 € e ammazzacaffè offerto dalla casa a 7 € invece che a 10.

E’ anche vero però che qualche cliente si defila spalle al muro senza pagare il conto, magari gettando un petardo verso l’entrata come diversivo o con la scusa della macchina da spostare (il clacson a ripetizione era del complice che aveva mangiato nello stesso locale la sera prima). 

“Ehi avevi ragione! Vestirsi dello stesso colore della carta da parati funziona!”

Poi ci sono quelli che una volta rintracciati dalla stampa accampano scuse del tipo: 

“Guardi, il piano era di fargli un bonifico il giorno dopo.” Fa la madre.

“Il piano? Ma perché invece non avete pagato subito al ristorante?”

“Perché il cane si è sentito male e siamo dovuti scappare.” Risponde il papà.

“Papà…” Fa il figlioletto tirandogli la giacca. “..ma non dovevamo dire che era la nonna?” 

O quelli che in modalità melodramma, inscenano la qualsiasi pur di guadagnare dieci metri e poi fare il vento. Ma i migliori secondo me sono quelli che dicono di aver ricevuto un conto esorbitante.

“Ci hanno chiesto 130 € soltanto per le bibite, il conto totale è stato di 845 €”

“Non ci torneremo più.” Aggiunge la moglie.

“Mi scusi, ma quanti eravate?” 

“21 adulti e 12 bambini.”



 

sabato 12 agosto 2023

I nuovi bronzi di Riace (sfida tra due gladiatori da tastiera)

E’ partito il tam tam mediatico per l’incontro del secolo tra Elon Musk e Mark Zuckerberg. Non stiamo parlando di due boxeur ma di due NERD che combatteranno corpo a corpo in diretta mondiale, esclusivamente per la gloria. E i politici già si stanno scomodando per avere i diritti sulla location dell’incontro.

Musk dice che la Meloni gli ha assicurato che l’incontro si farà nel Colosseo, ma intanto la Calabria, forse in memoria dei bronzi di Riace, dicono di avere tutte le carte in regola per ospitare i due miliardari.

“Daremo del peperoncino ciascuno, il primo che lo fa mangiare all’altro vince.”

Nel frattempo, qualcuno propone un epico incontro sul bordo dell’Etna, vince chi butta l’altro nel calderone. Da Taormina ricordano invece che il teatro antico sarebbe una location perfetta. E poi c’è Salvini che propone il Ponte sullo Stretto ma quando gli ricordano che ancora non esiste risponde con un ah già quello era Topolino!

Milano non si fa viva perché troppo snob, o forse perché troppo cara anche per Musk. Intanto la D’Urso ci riprova proponendo un format tutto suo.

“Quest’incontro sarà la cerimonia d’apertura del programma più trash intelligente ed entusiasmante del secolo!”

Ma nessuno se la fila.

Zuckenberg dice che l’incontro si farà “solo quando lo dirò io” (magari con Jucas Casella che arbitra l’incontro), mentre Musk cerca di capire con gli ingegneri di SpaceXla fattibilità di un modesto ingresso nel Colosseo col razzo Starship ad atterraggio verticale.

Insomma, glissiamo sulla volgarità di un simile evento e lasciamo che vinca il diritto all’oblio.




La prima donna presidente

Come da tradizione oramai, le mogli dei presidenti americani si candidano alla presidenza degli Stati Uniti quasi fosse un rito di passaggio, un testimone che il marito ha lasciato loro. E’ un pò come quando vai in pensione e tua moglie architetto comincia a studiare ingegneria facendo il doppio lavoro. Solo che qui ci sono i voti degli americani a pesare il 27 del mese.

“Caro domani vado in Europa. Sarà una cosa veloce, giusto per assicurarmi l’appoggio di un paio di politici nel caso diventassi LA PRIMA DONNA PRESIDENTE.”

Eh già perché per battere Trump ormai non basterà più il “primo afroamericano presidente”, ci vorrà qualcosa di più forte, qualcosa che rompa veramente gli schemi.

“O i coglioni.” Direbbe Trump, a microfoni spenti.

In effetti non c’è riuscita Hillary Clinton a diventare LA PRIMA DONNA CORNUTA PRESIDENTE magari potrebbe riuscirci Michelle Obama. Tanto, per essere votati basta essere conosciuti. Anche di luce riflessa.