giovedì 3 agosto 2023

Dress Code alla discoteca Montecitorio

Mentre il deputato Piero Fassino elemosina qualche spicciolo alla Camera per arrotondare lo stipendio da 4.718 euro netti al mese, va in onda il surreale dibattito su come bisogna essere vestiti quando si entra il Parlamento.

Siamo tutti d’accordo che le infradito non siano del tutto appropriate, ma qualcuno fa notare che a condizionatori spenti i piedi sudano di più. Il parlamentare Girolamo Giradito mostra persino le diapositive del suo piede d’atleta, incolpando le scarpe chiuse che è costretto a indossare financo in Agosto. 

“Poi la gente si chiede perché d’estate facciamo tutte queste assenze!”

“Esatto collega.” Aggiunge Sandro Pigrone. “Tu hai il piede d’atleta, io una fascite plantare e il mio medico mi ha pure detto di stare a riposo per sei mesi.” Pigrone mostra il certificato medico a tutta l’aula. “E invece sono qui.” Sottolinea poggiando il piede con la fascite sul banco.

“Bravo collega. Poi la gente si chiede il perché di tutti questi “fascisti”, sono fasciti, FA-SCI-TI signori miei.”

Il dress code in discussione, vorrebbe imporre la cravatta a tutti, come è già in uso al Senato, ma soprattutto bandire l’uso di scarpe da ginnastica, camicie coreane, papillon alla Mercalli e l’uso di scarpe senza calze.

“E poi basta signori con questi pantaloni a caviglia alta, che fate schifo senza calze!”

“Ben detto bravo!”

“Sembra che avete lavato tutto a 90° invece che a 30° !”

“Bravo! Finalmente uno che dice le cose come stanno!” 

“Ci vuole decoro!” Aggiunge un deputato passato da sinistra a destra per poi essere eletto nella coalizione di centro. “Basta indossare la prima cosa che capita, bisogna scegliere i vestiti per quello che siamo!”

“Esatto collega, già ma cosa siamo?”

“Deputati signori! Deputati!”



 

Stipendi d'oro ne abbiamo?

 Il deputato Piero Fassino esorta i colleghi a non chiamare il loro stipendio da 4.718 euro uno “stipendio d’oro”. 

"Gli stipendi d’oro sono altri." Dice Fassino. "Con lo stipendio d’oro non hai problemi a scegliere il ristorante dove portare tua moglie e tua moglie non avrà problemi a scegliere come vestirsi. Eppure la gente paragona il nostro stipendio a quello di un privilegiato, manco fossimo dei raccomandati." 
 

Fassino si guarda attorno in aula. Seguono alcuni secondi di silenzio.

"Se volevo fare la persona benestante mica entravo in politica! Mi ci hanno costretto, anzi il senso civico me l’ha imposto, quello stesso senso civico che mi fa fare la spesa nel supermercato più economico o che mi fa fare un check-up nella ASL più vicina. Dal nostro stipendio lordo viene tolto più del 50% a dimostrazione che diamo più di quello che riceviamo. Siamo dei benefattori e ci vengono a parlare di stipendi d’oro…"

Fassino guarda i colleghi, poi fissa di nuovo il suo cedolino.

"Io non mi compro un paio di scarpe da sei mesi, non vado al Billionaire e non gioco a padel. Non so nemmeno cosa sia questo padel se non quello che usa mia moglie per farmi due uova al tegamino nei giorni di festa. Io non ho Netflix e l’ultimo film che ho visto è stato “Il caso Mattei” di Francesco Rosi. Non ho la macchina ma solo un auto blu, non ho il monopattino ma solo il monopettine e mia moglie cucina scondito.

Allora, se sentite dire che i nostri stipendi sono stipendi d'oro, vi esorto di rispondere che non è vero, è una menzogna: sono certamente una buona indennità, ma non sono degli stipendi d'oro."



 

Toco, l'uomo che è diventato un cane

Un ragazzo giapponese di nome Toco ha speso circa 12 mila euro per diventare un cane. Decisione legittima, seppur un pelino stramba. Peraltro dal catalogo dei cani pare abbia scelto una razza a pelo lungo, di quelle che quando fa caldo dormi nella doccia e quando fa freddo dormi in balcone. Ma vogliamo credere che Toco sia un animalista e che pertanto dormirà sul letto, sotto le coperte, come tutti i cani domestici che si rispettano.

Il giovane YouTuber ha poi fatto la sua prima uscita pubblica con la padrona - non si capisce se figurante, “dog” sitter o cos’altro, ma poco importa. L’importante è che non abbia scelto strade pieni di bisogni altrimenti gli toccava pure odorarli. La padrona nel vestirlo gli avrà anche chiesto “dove vuoi pisciare, a destra o a sinistra?” e poi gli avrà messo l’antipulci tipo acqua di colonia.

Il buon Toco dimostra di saper rotolare bene ma non è molto agile come uomo cane, anzi diciamo che è proprio un cane, a fare il cane. E’ comunque abbastanza grosso da spaventare gli altri colleghi e abbastanza silenzioso da non attirare la loro attenzione, cosa che gli tornerà utile per non farsi odorare il di-dietro. 

Insomma, possiamo dire che adesso a Toco non resta altro che sviluppare il fiuto per gli affari, altrimenti gli toccherà fare una vita da… cani.




Ho provato l'artificio intelligente del Drive-Through

“Buongiorno, come posso aiutarla?
“Un attimo che scelgo cosa prendere.”
“Come posso aiutarla?”
“Si mi dia un secondo per favore, che scelgo cosa prendere.”
“Certo faccia con comodo.”
Guardo il menu, vado più o meno sulle solite cose e faccio l’ordine.
“Allora ho fatto, mi sente? E’ ancora là?” Silenzio.
“Mi sente signorina?”
“Buongiorno come posso aiutarla?”
“Sono sempre io, faccio l’ordine…”
“Certo faccia con comodo.”
“No dico, faccio l’ordine.”
“Si mi dica pure.”
“Allora, prendiamo due cheesburger...”
“Si…nient’altro?”
“Due cheeseburger, tre patatine grandi, una coca e un double cheese.”
“Le posso suggerire il menu double cheese a un prezzo inferiore?”
“Ah si grazie, allora un menu double cheese.”
“Bene aggiungo un menu double cheese all’ordine, nient’altro?”
“No siamo a posto così, grazie.”
“Allora riepilogo: due cheeseburger, tre patatine grandi, una coca, un double cheese e un menu double cheese. Corretto?”
“No aspetti, il menu deve metterlo al posto di una patatina, una coca e un double cheese…”
“Ok allora, tolgo una patatina, una coca e un double cheese. Corretto?”
“Si corretto.”
“Allora riepilogo: due cheeseburger, tre patatine grandi, una coca e un double cheese. Corretto?”
“No mi scusi, così ha tolto il menu.”
“Vuole aggiungere il menu al posto di una patatina, una coca e un double cheese?”
“Scusi, ma me l’ha suggerito lei.”
“Allora le suggerisco di aggiungere il menu al posto di una patatina, una coca e un double cheese.”
“Si… in sostituzione per favore.”
“Nient’altro?”
“No grazie!”
Intanto dietro si forma la fila.
“Allora riepilogo: due cheeseburger, due patatine grandi, una coca e un menu piccolo double cheese. Corretto?”
“No scusi, perché piccolo?”
“Preferisce un menu grande?”
“Certo!”
“Allora sono due cheeseburger, due patatine grandi, un menu piccolo double cheese e un menu grande double cheese. Corretto?”
Comincio a spazientirmi, anzi cerco proprio di capire se posso uscire dal Drive-Through. “Guardi, le dico io l’ordine definitivo, d’accordo?”
“D’accordo signore, sono 17.50 € alla cassa più avanti. Grazie e buona giornata!”
“No scusi, ma è impazzita? Mi sente? Pronto..?”
“Sì buongiorno, come posso aiutarla?”
“Mi ascolti bene, le dico io come può aiutarmi; ho appena fatto un ordine, lei mi ha sbagliato l’ordine più volte. Per l’ultima volta, questo è quanto voglio ordinare…”
“Mi dica pure signore, correggiamo subito l’infornata.”
“L’infornata?”
“Sì nient’altro?”
“Ma cosa dice, mica state facendo delle pizze!”
“Non abbiamo pizze signore, mi spiace.”
“Ma chi la vuole la pizza!”
“Allora aggiungo un menu grande al posto di una patatina, una coca e un double cheese. Nient’altro?”
“Beh si, ma deve togliere il menu piccolo che ha aggiunto prima.”
“Benissimo allora riepilogo: due cheeseburger, una coca e due patatine grandi. Corretto?”
“Manca il menu grande!”
“Che menu desidera signore?”
“Un double cheese!”
“Le posso suggerire il menu double cheese a un prezzo inferiore?”
“Ma così mi toglie un panino e una patatina!”
“Nient’altro?”
“Si, vada a quel paese!"
“Non sono programmata per ottemperare quanto richiesto.”



martedì 1 agosto 2023

Negan, il mio Medico della mutua

Quando ti regalano una mazza da baseball prendi finalmente coscienza che la pensione è vicina e che hai il permesso di prendere a mazzate l’oggetto principale del tuo lavoro. Non importa che ti sia piaciuto o meno lavorare per 40 anni, l’importante è che tu possa sfogarti pubblicamente mostrando ai tuoi clienti cos’hanno rischiato tutte le volte che hanno chiesto una tua consulenza. Anzi, magari c’è qualche società disposta ad assumerti o qualche reality ha bisogno di aumentare lo share.

Solo ora comincio a capire perché il mio medico uscisse dal suo studio tutto sudato e il paziente contuso e pieno di cerotti. Forse non era il medico ad aver curato il paziente, ma quest’ultimo ad aver lenito lo stress del dottore. Un pò come la mitica riunione di condominio di Fantozzi, io in sala d’attesa ero come lo spettatore di Fantozzi subisce ancora, e Fantozzi ovviamente era il paziente. 

In effetti un pò di timore l’ho sempre avuto nel varcare la soglia del suo studio anzi, ora che ricordo, una volta il mio medico appassionato di golf mi fissò senza proferire parola per dieci lunghissimi minuti. Io mi ero appena seduto per fargli vedere il giradito che avevo da 5 giorni e avevo elencato tutte le possibilità malattie che conoscevo. Ma lui non lo guardò nemmeno un secondo, poi si alzò, prese dalla sacca da golf il ferro 9 e finse di tirare qualche palla direttamente nel suo studio. Poi dopo un lungo silenzio e una decina di fuori campo, concluse con le magiche parole “AMOXI-CILLINA”. Parole che ovviamente interpretai più o meno con: “Cosa sei venuto a fare nel mio studio imbecille?

O quella volta che sorrideva come un pazzo uscendo dal suo studio. Io avevo 40 di febbre ma ero ancora abbastanza in me per sentirlo esordire nella sala d’attesa con “sono il lupo cattivoooo” nemmeno fosse Jack Torrence di Shining. Nel gergo medico intendeva chiedere chi fosse il prossimo. 

Insomma, o siamo noi “pazienti” a esserlo poco coi nostri dottori o sono i nostri dottori ad aver visto troppe puntate di the walking dead e probabilmente Negan è l’alter ego di tutti i medici della mutua.




lunedì 31 luglio 2023

Il medico ecologico

Ero al supermercato a comprare giusto due cose che a un certo punto la persona davanti a me si accascia a terra. Faccio in tempo a buttare il pane e lo yogurt per aria che gli evito una craniata sul nastro.

“Signore? Mi sente? Cosa le è successo?” Intanto la cassiera si alza dalla sua postazione per guardare oltre il nastro. Il tipo era a terra e lei aveva passato tutta la sua spesa. Potevo sentire il suo dilemma aleggiare nell’aria come a chiedere il da farsi. “Che faccio storno tutto o aspetto? E se poi si alza, mi dovrò ribattere la sua spesa un’altra volta.” Cento-novanta-sette euro di spesa…

“Ma come sta il signore?” Mi fa la ragazza dietro di me.

“Già come sta?” Incalza la cassiera col dito sul pulsante di STORNO SUBITO.

“Non lo so, non risponde.” Intanto noto che è molto sudato.

“Ma ha battuto la testa?” Chiede qualcun’altro.

“Non è mica sua la punto rossa in doppia fila?” Alzo lo sguardo e c’era veramente un tizio che aveva fatto questa domanda entrando trafelato nel supermercato.

“Scusate, il signore non risponde potete chiamare un’ambulanza?” Finisco di tastargli polso e gola, tutto a posto.

“Fermi tutti.” Mi giro e c’è un tipo sulla quarantina che irrompe nella scena rassicurando tutti. “Tranquilli signori sono un medico ecologico. Il signore ha battuto la testa?”

“No dottore.” Risposi mentre lui gli tastava il polso.

“Respira. Ha notato mica qualcosa di strano prima che cadesse? Che so un grido di protesta o qualche strana affermazione scientifica. Si è toccato qualche parte del corpo prima di cadere?”

Dottor House mi stava facendo delle domande un pò strane. Non sapevo cosa rispondere perché di solito, quando sono in fila leggo al cellulare. Intanto il signore svenuto comincia a farfugliare. Parlava di nubi, nubi temporalesche, poi fulmini, siccità e grandine. 

“Che gli è successo dottore?” Forse è svenuto quando ha sentito il conto. Ma per fortuna lo penso solo io.

“Non lo so ma è molto sudato, sembra un attacco di panico, forse eco ansia.”

“Eco cosa?” Sento da dietro.

“Eco ansia. Per fortuna ho con me degli eco ansiolitici. Nel frattempo che l’ambulanza arriva gliene somministro un paio.”

Il tipo svenuto apre lentamente gli occhi, quasi riesce ad afferrare il braccio di Dottor House e dire a denti stretti… “Bloccate il raccordo. Bloccate il raccordo!

“Ma cos’è l’eco ansia dottore?”

“Signora, ci ho fatto il dottorato sull’eco ansia. E’ roba da far accapponare la pelle, credetemi. ” Poi tira fuori il cellulare e ci digita sopra un paio di volte per mettere YouTube. Si sente la voce di Greta Thunberg durante un comizio ambientalista. Il paziente sgrana gli occhi, poi li richiude sorridendo. Dottor House annuisce. “Il signore sta già meglio, ma ha bisogno di non vedere telegiornali per almeno quaranta giorni.”




domenica 30 luglio 2023

Il Reddito di Cittadinanza è per sempre

Vado al bar, ordino caffè, cornetto e mi siedo a leggere il giornale. Accanto a me un nuovo povero, un ex percettore di RdC. Non è incazzato anzi, compostamente esprime il suo dissenso all’amico.

“Hai capito? Prima mi potevo permettere pure un cappuccino, due bombe alla crema… compravo il giornale e un pacchetto di sigarette. Adesso non lo so.. non lo so che ne sarà di me.”

“Ma scusa…” Gli fa l’amico.

“No no che scusa, tu non mi puoi togliere la libertà dalla sera alla mattina. Questo è fascismo, non ci siamo proprio.” E si accende una sigaretta. “E poi mica sono uno che rompe i coglioni, io non ti vengo a bloccare le strade come questi… come si chiamano?”

“Ambientalisti?”

“No no, come li chiamano adesso? I seguaci di quella-llà…”

“Ah i gretini.”

“Ecco bravo, io mica sono un gretino che non ti fa lavorare e che ti blocca il raccordoper protesta. Questo lo dovresti mettere in conto quando mi togli il reddito anzi, mi dovresti dare un aumento.” Il tizio guarda l’amico come in attesa di approvazione. "Io cosa faccio adesso? Torno a fare le cose che facevo prima? Il nulla cosmico? Nooo. Non esiste.”

“Ma scusa… perché non..”

“No no che scusa, tu Stato mi dovresti chiedere scusa. Non si è mai vista una cosa del genere. Prima la carota e poi mi bastoni. E cosa sono io un cinque stelle? Se tu hai deciso di darmi il RdC me lo devi dare per sempre.”

“Ma scusa… tu non..”

“No no che scusa, qui si tratta della libertà, dei valori principali della nostra società.” E da un tiro alla sigaretta. “Oggi è il reddito, e va bene mi immolo io a questa privazione. Lo faccio per la causa, per la madre patria. Ma domani è la tua libertà o la sua proprietà privata.” E indica me un attimo prima che sputassi il caffè sul tavolino. “Non ci saranno gretini a salvarti amico, saranno tutti morti.” Sempre rivolto a me.

“Ma perché saranno tutti morti?” Gli fa il compare.

“Perché gli avranno tolto il RdC.”

“Scusa ma tu non sei già ricco di famiglia?”

“Ma questo non c’entra niente con la libertà.”

Intanto arriva la barista. “Ecco i vostri caffè, due cornetti e una bomba alla crema… siete a posto così o posso portarvi dell’altro?”

“Magari Barbara… magari. Ma oggi tiriamo la cinghia io e il mio compare.”

“Va bene.” La barista sorride e se ne va.

Il tizio la guarda andare via perdendosi nel vuoto del suo fondoschiena. “Magari ordinare dell’altro…” Poi tira una boccata di sigaretta e guarda il suo amico. “Ma hanno reintrodotto la povertà e ora ci tocca fare la fame.” E afferra la bomba alla crema sul tavolino.



venerdì 28 luglio 2023

Nel segno del Cavaliere

La famiglia Berlusconi deve decidere chi proporre in Senato al posto del Cavaliere.

“Non lo so, forse visti i tempi, sarebbe meglio proporre una donna, che ne dite?” Dice Luigi.

“Una donna? Ma basta con le donne, meglio un LGBTQ.” Il barboncino Dudù approva abbaiando. “Hai ragione Dudù” Si corregge Marina “Volevo dire LGBTQ+

 

 
 

“No no, ci farebbero troppe domande.” Dice Pier Silvio. “Vogliamo metterci la Santanché?”

“E perché no? E’ donna e il Senato ha pure respinto la mozione di sfidu….”

“Ma ragazzi cosa dite? La Santanché è gia senatrice, ci faremmo una figuraccia.” Eleonora sfoglia la rivista Gente come a trovarci sopra un nome che accontenti tutti. “Dobbiamo metterci qualcuno super partes.”

“Non esistono le persone super partes Eleonora.”

“E il Doris?” Propone Barbara.

“Ma no, è morto due anni fa.”

“Allora Gigi d’Alessio.”

“Andrebbe pure bene, ma non parla italiano.”

Dudù abbaia due volte verso Marina.

“Dudù propone un calciatore. Meglio se LGBTQ.” Il barboncino abbaia ancora una volta. “Si, scusa LGBTQ+”

“Vogliamo chiamare Ruud Gullit?” Pier Silvio guarda il fratello e poi le sorelle.

“Meglio Van Basten.” Risponde Luigi.

“Ragazzi, non fate i patiti di calcio per favore.”

“Brava Marina, che poi da Van Basten finisce che proponiamo Galliani.”

 


 

giovedì 27 luglio 2023

Alain il Grande

Sul treno per Foggia

“Sono da poco salito sul treno per Foggia, accanto a me siede Alain Elkann, il Grande. Ha una bellissima cartella di cuoio marrone, come quella di mio nonno. Ha tirato fuori il Financial Times del weekend (quello che leggo di solito) e il New York Times e incredibile, Recherche du temps perdu di Proust, il romanzetto di 3.724 pagine che lessi l’estate scorsa sul medesimo treno per andare a trovare la mia amata nonna.

Alain non parla, ma segna i suoi pensieri con una bellissima stilografica su un diario in pelle come il mio, siglato AE. I miei compagni di viaggio invece sono dei facinorosi, fanno molto baccano, quasi me ne vergogno. Cerco di prendere le distanze da loro indossando le cuffie del mio iPhone per ascoltare l’ultima lezione di Richard Feynman: quantum mechanics. Chissà cosa ne pensa Alain del noto premio Nobel per la fisica.

Prima di chiudere gli occhi, allungo lo sguardo sul quadernetto di Alain e leggo:

Il mio calvario è cominciato a Roma. Non so cosa mi balenasse in testa il giorno che decisi di acquistare questo biglietto. E non so se arriverò mai vivo nella stazione di Foggia, in caso contrario do istruzioni al mio avvocato, tramite queste poche righe, di procedere col testamento che abbiamo siglato insieme.

ore 11.05 - Devo andare in bagno ma temo di chiedere al mio vicino di farmi passare. Potrebbe farmi una battuta, fare finta di dormire o peggio, farmi sentire l’orribile musica che ascolta. Farò pipì nella stazione di Foggia. No, che dico… farò pipì in albergo.

ore 11.21 - Inconcepibile! Sto leggendo Proust ma non riesco a concentrarmi.

ore 11.24 - Santo cielo che bifolchi. Basta, scenderò alla prossima stazione

ore 11.27 - Ho appena chiesto al capo treno dove potessi scendere e mi ha risposto a Caserta. Caserta? Devo aver sbagliato treno, non c’è altra spiegazione.

ore 11.34 - Dannazione! Questi posti in prima classe sono più stretti di quelli della mia prima Rolls Royce. Non riesco a sfogliare nemmeno la terza pagina del NYT. Passo all’inserto di Repubblica.

ore 11.45 - Che maleducati! Che discorsi insulsi! Basta, farò un articolo su Repubblica svergognandoli pubblicamente e raccontando che sono ancora un letterato di prima classe! Anzi, meglio non menzionare la prima classe.

Possa Dio aver pietà di loro.

 


 

mercoledì 26 luglio 2023

Mali, molto mali...

Secondo il Financial Times, il Pentagono avrebbe inviato per sbaglio alcune mail riservate verso il dominio .ml (quello del Mali) piuttosto che verso il dominio .mil

Il gestore del servizio del Mali se n’è accorto e ha fatto subito presente l’errore alle autorità. Queste hanno indagato sull’accaduto e un altro autorevole giornale ha pubblicato i dettagli dell’investigazione.

“Ma come cazzo è possibile !?”

“Possibile cosa vicedirettore?”

“Abbiamo inviato informazioni riservate a indirizzi di posta del Mali in Africa piuttosto che a indirizzi del nostro dominio .mil, è su tutti i giornali, come fai a non saperlo?”

Il tecnico legge il foglietto del vicedirettore. Seguono minuti di silenzio.

“Io non leggo i giornali capo, ce l’ha insegnato lei e la parola Mali è un’anagramma di MAIL!”

“Cosa vorresti dire con questo Mac Kenzy?”

“Intendo che le lettere che compongono la parola Mali sono esatt…”

“Ho capito imbecille! Lo so cosa vuol dire anagramma, ma cosa vorresti dire con questa osservazione del cazzo?”

“Nulla signore, bisognerà prima capire a chi appartiene il dominio .ml”

“Santo Dio chiamatemi un tecnico che non abbia sbattuto la testa nell’ultimo mese!”

La vice segretaria del gabinetto riferisce che sta arrivando il geniere capo in seconda, nonché esperto di anagrammi: tale John Lima

“Eccomi signore, cosa succede?”

“Allora John, vorremmo sapere chi è quell’imbecille che l’altro ieri ha digitato EMME ELLE invece di EMME I ELLE.”

“Adesso verifico signore.” Il geniere digita sullo smartphone in dotazione, poi estrae un foglietto dal portafogli con dentro una password in chiaro e digita di nuovo sul suo cellulare. Poi prende il telefono di Mac Kenzy e digita 1-2-3 annuendo sereno.

“Vicedirettore, si tratta di una nuova leva, tale Philippe Mila - il geniere capo in terza dice che quella sera, tra le 21.35 e le 21.41 dovrebbe aver digitato EMME ELLE invece di EMME I ELLE. Asserisce anche che la fidanzata di Mila si chiama Marianna Lami.”

“Va bene, bloccate qualsiasi possibilità di inviare altre fottute mail verso quelli del Mali!”

“Ma vicedirettore, ci sono nostri uomini sotto copertura laggiù…”

Il vicedirettore si passa una mano tra i capelli. “Mali… molto mali… chiamatemi questo Mila, immediatamente!”

“Vicedirettore, ho il signor Mila sulla linea rossa.”

“Bene, fatelo entrare.”

“Ma è al telefono.”

“Dannazione, me lo passi.”

“Si pronto?”

“Mila. Ma come cazzo è possibile !?”

“Possibile cosa vicedirettore?”

“Abbiamo inviato informazioni riservate a indirizzi di posta del Mali in Africa piuttosto che a indirizzi del nostro dominio .mil ! E’ su tutti i giornali, come fai a non saperlo?”

“Signore, io non leggo i giornali e poi è un mese che faccio presente che sulla tastiera del mio PC non funziona la lettera I.” Silenzio. “Può controllare se vuole.”