Dopo un'attenta e approfondita analisi dei candidati alle supermega presidenziali di Roma, nonché dopo una profonda presa di coscienza ed un forte senso di responsabilità elettorale, sono finalmente giunto (tramite 4 complessi algoritmi euristici) ai due unici candidati possibili: votare o non votare e così, l'elettore moderato che è in me, ha lanciato in alto una moneta ponendo la giusta fine a questa tediosa prigionìa politica.
Croce.
giovedì 19 maggio 2016
martedì 17 maggio 2016
La mia mensa
Per giorni sono passato davanti a questa bettola, una sorta di vecchio cinema a luci rosse, recuperato forse a ristorante di infima categoria, a metà tra una bisca e una non meglio identificata sala "slot machine"
...insomma se la mattina questo posto mi ricordava la peggiore Brooklyn dei primi anni '80, la sera era più o meno il Bronx dei vecchi polizieschi alla Callaghan, con due o tre improbabili prostitute e un paio di immancabili storpi a distribuire dosi dissimulando una finta (ma nemmeno troppa) questua
pure la scritta era rigorosamente alla moda, anche se sarebbe stato più bello leggerci "TONIGHT De Niro in Raging Bull" piuttosto che "Ristorante - Menu a la Carte, oggi sconto del 50%"
ebbene, lavoravo in quella zona da solamente due giorni.
il terzo giorno scoprii che la bettola era la mensa dei miei colleghi.
il quarto giorno per convenzione, sarebbe diventata anche la mia.
...insomma se la mattina questo posto mi ricordava la peggiore Brooklyn dei primi anni '80, la sera era più o meno il Bronx dei vecchi polizieschi alla Callaghan, con due o tre improbabili prostitute e un paio di immancabili storpi a distribuire dosi dissimulando una finta (ma nemmeno troppa) questua
pure la scritta era rigorosamente alla moda, anche se sarebbe stato più bello leggerci "TONIGHT De Niro in Raging Bull" piuttosto che "Ristorante - Menu a la Carte, oggi sconto del 50%"
ebbene, lavoravo in quella zona da solamente due giorni.
il terzo giorno scoprii che la bettola era la mensa dei miei colleghi.
il quarto giorno per convenzione, sarebbe diventata anche la mia.
domenica 15 maggio 2016
L'intervista
Stazione di Brignole.
Binario 9. Prendo l'ascensore, esco in banchina e osservo un uomo che accompagna lentamente una donna anziana, probabilmente la madre. Osservo meglio e riconosco la nuca, le orecchie, la stanghetta degli occhiali, è lui.
Un anno fa lo avrei pagato per intervistarlo, avevo pagine di domande nel mio moleskine, ma stasera... stasera eravamo due uomini vecchi e compassati, vittoriosi sì, ma consapevolmente sconfitti.
Eravamo in pochi al binario, e avevamo entrambi molto tempo prima che il Freccia Bianca arrivasse. Alché lui si gira e mi vede, io gli sorrido come per approvare il suo passato, o forse il mio. E lui ricambia come per approvare il mio futuro, o forse il suo.
E stasera credo d'aver ottenuto l'intervista che solo un anno fa mi avrebbe reso famoso.
Binario 9. Prendo l'ascensore, esco in banchina e osservo un uomo che accompagna lentamente una donna anziana, probabilmente la madre. Osservo meglio e riconosco la nuca, le orecchie, la stanghetta degli occhiali, è lui.
Un anno fa lo avrei pagato per intervistarlo, avevo pagine di domande nel mio moleskine, ma stasera... stasera eravamo due uomini vecchi e compassati, vittoriosi sì, ma consapevolmente sconfitti.
Eravamo in pochi al binario, e avevamo entrambi molto tempo prima che il Freccia Bianca arrivasse. Alché lui si gira e mi vede, io gli sorrido come per approvare il suo passato, o forse il mio. E lui ricambia come per approvare il mio futuro, o forse il suo.
E stasera credo d'aver ottenuto l'intervista che solo un anno fa mi avrebbe reso famoso.
venerdì 8 gennaio 2016
l'Inglesiano
"La tua partita è stata inoltrata per l’analisi al computer. Ciò potrebbe richiedere several hours."
questo messaggio è eleganza allo stato puro, fosse per me trasformerei la lingua italiana in mixed british all'istante, ecco qualche esempio:
"fare mente locale" - "fare local mind"
"dopo la retromarcia metti in folle" - "after retromarcia metti in crazy"
"dopo la retromarcia metti in folle" - "after retromarcia metti in crazy"
ma traduciamo un articolo da italiano ad inglesiano:
"Bisogna risalire alle societies e ai vertici delle stesse, to build la rete dei funding e capire why Etruria Bank ha privilegiato alcune streets al posto di altre. Con le perquisizioni a una quindicina di societies che avevano ricevuto funding dalla aretina bank entrano in una fase decisiva le indagini delle Yellow Flames. Il blitz dei detectives di Arezzo è scattato nei confronti di companies e groups in qualche modo riconducibili all'ex presidente di Etruria Bank, Lorenzo Rosi, e all'ex consigliere Luciano Nataloni, both investigated."
"Bisogna risalire alle societies e ai vertici delle stesse, to build la rete dei funding e capire why Etruria Bank ha privilegiato alcune streets al posto di altre. Con le perquisizioni a una quindicina di societies che avevano ricevuto funding dalla aretina bank entrano in una fase decisiva le indagini delle Yellow Flames. Il blitz dei detectives di Arezzo è scattato nei confronti di companies e groups in qualche modo riconducibili all'ex presidente di Etruria Bank, Lorenzo Rosi, e all'ex consigliere Luciano Nataloni, both investigated."
e ancora, dal Fatto Quotidiano:
"Di time ce n’è voluto. Ma alla fine è arrivato lo scacco a Telecom nel match for the fibra: il governo di Matteo Renzi ha deciso che lo State investirà nella costruzione della network di telecomunicazioni ad ultralarga band e ne resterà owner. E’ questo il model che verrà usato nelle zone a fallimento di market sulla falsariga di quanto previsto in un project sul tavolo di Chigi Palace da quasi un year e mezzo. Il Comitato per la ultralarga band di Chigi Palace (Cobul), come riferito da Repubblica, ha fatto marcia back sui public funding a fondo lost pari al 70% del totale investito. Denaro al quale in the past Telecom Italia ha attinto a piene mani for building its infrastruttura. La posa dei cavi sarà appaltata in parte a private societies, ma la network resterà appunto public."
"Di time ce n’è voluto. Ma alla fine è arrivato lo scacco a Telecom nel match for the fibra: il governo di Matteo Renzi ha deciso che lo State investirà nella costruzione della network di telecomunicazioni ad ultralarga band e ne resterà owner. E’ questo il model che verrà usato nelle zone a fallimento di market sulla falsariga di quanto previsto in un project sul tavolo di Chigi Palace da quasi un year e mezzo. Il Comitato per la ultralarga band di Chigi Palace (Cobul), come riferito da Repubblica, ha fatto marcia back sui public funding a fondo lost pari al 70% del totale investito. Denaro al quale in the past Telecom Italia ha attinto a piene mani for building its infrastruttura. La posa dei cavi sarà appaltata in parte a private societies, ma la network resterà appunto public."
martedì 22 dicembre 2015
What else?
fila enorme (come al solito), tutti in piedi, ciascuno di loro ha un numeretto con un'attesa media di venti minuti, arrivo io veloce perché di corsa, digito sulla tastiera, prendo il numero e vengo chiamato dopo dieci secondi
"ma! ma com'è possibile signorina?" fa un tizio all'hostess indicando me
"il signore è appena arrivato!!" la signorina non mi ha ancora notato, vista la mia velocità
"sì è vero, non ha aspettato nemmeno un secondo che l'hanno già chiamato!!"
"il signore è appena arrivato!!" la signorina non mi ha ancora notato, vista la mia velocità
"sì è vero, non ha aspettato nemmeno un secondo che l'hanno già chiamato!!"
(ehh vaglielo a spiegare internet ai giovani d'oggi...)
arrivo al bancone, sento ancora il disappunto del volgo, mal vestito, poco educato, insomma mal pensante
"buonasera, cosa posso fare per lei?"
"Oliva."
"procedo subito" e il ragazzo scompare nel retro bottega
"Oliva."
"procedo subito" e il ragazzo scompare nel retro bottega
passano 5 minuti, sono ancora al bancone, poi dieci, qualcuno del volgo giunge persino accanto a me col suo diritto d'esser finalmente servito, e tutto sudato, lanciandomi occhiatacce criminali, lo sento quasi pensare "ho atteso 42 minuti stronzo..."
sorrido, avessi avuto la mia pipa, l'avrei fumata di gusto
torna lo Steward
"Sig.Oliva, quando ha fatto l'ordine?"
"questa mattina perché?"
"hmmmm, è molto strano, non ci risulta il suo nominativo" il tipo digita ancora sulla tastiera insieme al collega "....so che è una domanda stupida, ma devo fargliela, ha fatto l'ordine con il suo account?"
capisco perfettamente, la domanda è lecita "certo, ho qui con m..." prendo il telefono, apro la mail....un dubbio sopraggiunge
"Sig.Oliva, quando ha fatto l'ordine?"
"questa mattina perché?"
"hmmmm, è molto strano, non ci risulta il suo nominativo" il tipo digita ancora sulla tastiera insieme al collega "....so che è una domanda stupida, ma devo fargliela, ha fatto l'ordine con il suo account?"
capisco perfettamente, la domanda è lecita "certo, ho qui con m..." prendo il telefono, apro la mail....un dubbio sopraggiunge
"bene..." il tizio digita ancora sulla tastiera "...so che è una domanda stupida, ma devo farle anche questa, ha premuto INVIO alla fine dell'ordine?"
ah.
ecco.
what else.
what else.
venerdì 20 novembre 2015
Il ritorno di Steven Seagal
Sicuramente il pericolo c'è, ma se ne aggiunge un altro che m'incute altrettanto timore; la reazione della gente....
In questi giorni a Roma sembra di stare ormai sul set di un film. In questa conversazione pare quasi di sentire Steven Seagal che parla sotto copertura nelle vesti di mamma segreta:
"Ascolta amore, prendi tutta la merenda, il diario, il miominipony e portatelo sotto al letto, e non uscire da lì per nessun motivo... a quello della caldaia ci penso io, papà sta facendo parlare l'idraulico."
"Ma mammaaaa!!" (pianto isterico finto che se la ride dietro la cornetta con le amiche)
"No amore. Non è il momento di frignare, sei tu la donna di casa adesso. Io devo capire dove sono. Perché sono lì, da qualche parte. lo so."
martedì 17 novembre 2015
Un posto migliore
si discute se rinviare o meno il giubileo, se farlo in primavera, tra un anno, tra due...ma siamo sempre là, quanti di noi presi singolarmente hanno bisogno di queste scemenze? facciamo cose che altri ci impongono di fare, ci allineiamo alla massa annichilendo il nostro io pensante, castriamo la nostra voglia di vivere assoggettandoci a cose che non ci va di fare
giubileo o no il miglior attacco non è una risposta bellica, ma un virus, il virus della libertà, libertà di camminare con le proprie gambe e ragionare con la propria testa, un virus che nessun giubileo sarebbe capace di produrre e nessun vicario di dio sarebbe in grado di promuovere
il primo passo verso l'evoluzione è abbandonare tutti gli intermediari tra noi e la libertà di Essere, tra noi e il diritto di creare una vita degna di questo nome, quando tutti gli uomini scopriranno di non avere bisogno di stampelle religiose, allora saremo in grado d'interpretare il mondo per quello che è, un posto migliore
giubileo o no il miglior attacco non è una risposta bellica, ma un virus, il virus della libertà, libertà di camminare con le proprie gambe e ragionare con la propria testa, un virus che nessun giubileo sarebbe capace di produrre e nessun vicario di dio sarebbe in grado di promuovere
il primo passo verso l'evoluzione è abbandonare tutti gli intermediari tra noi e la libertà di Essere, tra noi e il diritto di creare una vita degna di questo nome, quando tutti gli uomini scopriranno di non avere bisogno di stampelle religiose, allora saremo in grado d'interpretare il mondo per quello che è, un posto migliore
martedì 10 novembre 2015
Mondi paralleli
mi concentrai. aguzzai la vista ed entrai in un mondo parallelo. cominciai a vedere città perfettamente organizzate, vegetazione che cresceva dove nemmeno la nostra civiltà avrebbe mai osato farla crescere, esseri che si muovevano a destra e manca in spazi che a noi sembrerebbero fin troppo angusti, ma che loro sfruttavano con grande sapienza. vidi persino oggetti volanti innalzarsi sino al cielo silenti e strane luci dalle quali sgorgava acqua per tutti.
poi richiusi il Philadelphia e controllai la data di scadenza.
23 agosto 2012.
poi richiusi il Philadelphia e controllai la data di scadenza.
23 agosto 2012.
domenica 8 novembre 2015
sabato 7 novembre 2015
James Bond - Spectre
Se il penultimo Bond (Skyfall) è stato un successo, anche musicale, questo 007 in versione La Piovra stenta a decollare. Parte sicuramente in quarta con un lungo piano sequenza a Città del Messico. Ottime musiche, ottime scene. Ma già dall'inizio vediamo un Daniel Craig piuttosto svogliato, come ne avesse un pò troppo di recitare la parte dell'agente segreto più famoso di sempre. E infatti dalle sue ultime dichiarazioni capiamo di non essere troppo lontani dalla verità.
Dopo Città del Messico passiamo a Roma con la famosa corsa sul Tevere...
...tuttavia qui ci aspettavamo qualcosa di meglio di una macchina da 3 milioni di dollari buttata nel fiume. Carino l'atterraggio di Bond nei pressi di Piazza Trilussa.
Ma è impossibile lasciare Roma senza menzionare il primo vero strafalcione del film: la sceneggiatura insensata di Lucia Sciarra, alias Monica Bellucci, nonché il suo ormai tristemente famoso doppiaggio. Per chi ne avesse avuto un assaggio in Matrix 3 beh....non è cambiato nulla.
Un flirt con la diva nostrana che non convince, qualche ruga di troppo e soprattutto una capacità recitativa che non giustifica la fama della Bellucci:
"Non sembri addolorata della morte di tuo marito...." Fa Bond e a ben guardare, non è certo per la sceneggiatura gli suggeriamo noi.
Si cambia set, ci troviamo in Austria. Se il cattivo della saga una volta aveva la dentiera di ferro adesso sono le sue unghie ad essere di ferro. Bond continua ad essere depresso, gli amori molto freddi e sinceramente non capiamo il confine tra la routine del lavoro da agente segreto e quella dell'interpretare sempre lo stesso ruolo. Ed è Léa Seydoux sul treno di Tangeri a farcelo capire:
"Cosa succederebbe se smettessi di fare questo lavoro?"
Il riferimento al ruolo di Bond è per Daniel fin troppo scontato.
"Mi fermerei." Risponde 007.
"No, c'è sempre un'altra possibilità."
Speriamo sia profetico per la sua carriera.
E ci spostiamo a Londra, poi nel deserto, poi di nuovo a Londra. Questo film ricorda molto Goldfinger, ma a parte la "novità" della scena iniziale dell'elicottero e del lungo piano sequenza, ci sono troppi elementi che non faranno assurgere a titolo di memorabile quest'ennesima pellicola di Bond.
In fondo crediamo sia giunto il momento anche per 007 di rinnovarsi e questo film è stata l'ennesima occasione persa per farlo.
Dopo Città del Messico passiamo a Roma con la famosa corsa sul Tevere...
...tuttavia qui ci aspettavamo qualcosa di meglio di una macchina da 3 milioni di dollari buttata nel fiume. Carino l'atterraggio di Bond nei pressi di Piazza Trilussa.
Un flirt con la diva nostrana che non convince, qualche ruga di troppo e soprattutto una capacità recitativa che non giustifica la fama della Bellucci:
"Non sembri addolorata della morte di tuo marito...." Fa Bond e a ben guardare, non è certo per la sceneggiatura gli suggeriamo noi.
Si cambia set, ci troviamo in Austria. Se il cattivo della saga una volta aveva la dentiera di ferro adesso sono le sue unghie ad essere di ferro. Bond continua ad essere depresso, gli amori molto freddi e sinceramente non capiamo il confine tra la routine del lavoro da agente segreto e quella dell'interpretare sempre lo stesso ruolo. Ed è Léa Seydoux sul treno di Tangeri a farcelo capire:
"Cosa succederebbe se smettessi di fare questo lavoro?"
Il riferimento al ruolo di Bond è per Daniel fin troppo scontato.
"Mi fermerei." Risponde 007.
"No, c'è sempre un'altra possibilità."
Speriamo sia profetico per la sua carriera.
E ci spostiamo a Londra, poi nel deserto, poi di nuovo a Londra. Questo film ricorda molto Goldfinger, ma a parte la "novità" della scena iniziale dell'elicottero e del lungo piano sequenza, ci sono troppi elementi che non faranno assurgere a titolo di memorabile quest'ennesima pellicola di Bond.
In fondo crediamo sia giunto il momento anche per 007 di rinnovarsi e questo film è stata l'ennesima occasione persa per farlo.
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