A parte l'abbandono immediato del 'Lei' che non mi offende, ma che denota quasi sempre poca professionalità (e così sarà) mi ha sorpreso il fatto che mi si chieda di dimostrare che quanto dico sia vero. Sorvoliamo sul fatto che il CLIENTE (cioé io) abbia sempre ragione, ma se poi mi chiedete numero di scarpe, fedina penale e 730 che senso ha dubitare?
"Guardi vengo proprio adesso dal reparto aspirapolveri, mi hanno detto che tanto loro non la provano e di venire direttamente qui da lei."
"Ah ok, aspetta un momento allora."
Intanto si accumula gente al bancone. Non so per quale strana logica hanno messo un display con i numeri da servire senza l'erogatore dei numeri. E infatti un paio di persone mi chiedono dell'erogatore. "Guardi credo facciano a spanne, forse il secondo che capita a tiro."
Passano dieci minuti e l'addetta non mi si copre proprio più. Faccio cenno col braccio, ma l'abilità oculare nel non guardarmi è da professionisti. Così mi rivolgo a una delle due colleghe che cammina autisticamente avanti e indietro con dei fogli in mano. "Scusi, devo ricevere il rimborso per quest'aspirapolvere."
"Perché che cos'ha?" Domanda che sentirò per quattro volte nel giro di un'ora, questa è la terza.
"Non funziona più e fa un rumore molto strano ad un terzo della potenza."
"D'accordo si metta in fila (dieci persone ormai) e la mia collega la servirà."
Rido di gusto. "No guardi, ero in fila. E sto aspettando la sua collega che sta però servendo tutti gli altri."
La ragazza rimane basita. Si avvicina all'imputato (che chiameremo Automa Non Programmato), parlano in uno strano idioma venusiano e poi si salutano come farebbero i Klingon.
"Guardi si accomodi che adesso la mia collega arriva." E mi indica una sedia dietro al bancone. Praticamente era come stare in punizione dietro la lavagna.
Attendo dieci minuti. Nulla.
E proprio mentre mi convincevo sempre più a cercare il Direttore arriva Automa Non Programmato.
"Allora, che cos'ha quest'aspirapolvere?" Dovevo aspettarmelo. Le spiego quello che le avevo già spiegato. Ma lo faccio in venusiano.
"Va bene, ma hai lo scontrino?"
(nooo, vengo qui sulla fede) "Eccolo."
Lo guarda, lo gira. Lo riguarda, lo rigira. "Ma che cacchio!"
"Che succede?"
"Non si legge la transazione!!"
Guarda se questi non s'inventano una balla per non sganciare i liquidi.
"E' un problema?"
"Beh ma non si legge niente! Certo che è un problema!"
"Mi scusi, intendevo...è un problema mio?"
"Ma non hai fatto una fotocopia di questo scontrino?"
(certo, faccio sempre fotocopie degli scontrini appena torno a casa) "Ma perché si leggerebbe meglio la transazione su una fotocopia?"
"Ma hai almeno la carta cliente?"
"Sì."
Intanto che procediamo comincia il questionario.... "Nome? Cognome? Codice Fiscale? Data di nascita? Fai uso di droghe? Hai mai lavorato fuori degli Stati Uniti?"
"Ma siamo in Italia!"
"Ah no scusa...codice reparto aspirapolveri?"
"Chiede a me?"
Si gira e chiama la collega pascolante. Andava avanti e indietro con delle Mentos in mano, ne offre una ad Automa Non Programmato, a me nulla. Sono il nemico. Non trovano il codice sullo scontrino, anzi lo trovano ma erano solo le iniziali del prodotto. Chiamano una terza collega, intanto al bancone sono in quindici. Avrei tanto voluto far loro una foto, ma avrei certamente detto addio al rimborso.
"Guarda qua..." Fa una indicando lo schermo.
"Clicca."
"Gestione sinistri."
"Fai avanti..."
"No abbiamo sbagliato, dovevi cliccare ANNULLA."
"Tasto destro? Niente. Vabbé io stacco."
"Ma ci sono venti persone..."
"Eh....aspettano."
"Allora..." Mi fa Automa. "Dobbiamo reinserire i dati. "Roma, Via...? Numero di auto? Ma questo è lei?" Mi chiede indicando la patente.
"EH NO CAZZO!"
p.s.
per la cronaca, ricevo il mio rimborso dopo un'ora e dieci minuti....molti astanti al bancone hanno desistito dal cambiare prodotto e se lo sono tenuto anche se non gli serviva a nulla, Mentos è andata veramente in pausa pranzo, mentre Automa mi ha congedato con un
"merda...." non aveva salvato la pratica
complimenti al direttore del negozio
p.p.s.
"indirizzo email?"
"bla bla gmail.com"
"e la chiocciola dov'è?"
(eh... da mò che se n'è andata)