C'era un impero nel deserto, con un imperatore molto giovane. Era l'Imperatore Senza Nome. Nessuno sapeva come si chiamasse, ma era il Re e sapevano che era più saggio di tutti nonostante i suoi quattordici anni, lo era stato sin dai primi giorni e l'avevano scelto come imperatore sin da quando l'avevano scoperto nel deserto che piangeva e che strillava...
Era molto piccolo e col tempo dimostrò di essere anche molto fragile fisicamente. Nonostante questo esistevano in lui due opposti, la fragilità fisica e un'immensa forza d'animo, un qualcosa di sconosciuto che nulla avrebbe potuto scalfire.
A causa di questa sua fragilità fisica però necessitava di bere più degli altri, aveva bisogno di più acqua di tutti, nessuno sapeva perché, forse per il fatto che era stato abbandonato per chissà quanti giorni nell'arido e selvaggio deserto. Era un miracolo la sua stessa sopravvivenza. Così a intervalli regolari, tutti i giorni l'obbligavano a bere acqua, tanta acqua, di modo che potesse sopravvivere felice e guidare il regno con tutta la sua saggezza.
Lui conosceva il suo regno, conosceva le sue persone, le arti e la bellezza. E sapeva che doveva bere in maniera costante, lo sapeva perché era quello che faceva da quando aveva memoria o meglio, era quello che gli facevano fare.
Un bel giorno però, l'acqua finì.
In tutto il regno non vi era più acqua, non ce n'era più, i pozzi si erano prosciugati e le sorgenti erano lontane e con poc'acqua anch'esse. L'imperatore vide i suoi agitarsi sempre più e preoccuparsi per lui in modo eccessivo. Sapeva che doveva bere e quando gli dissero che l'acqua era finita, capì di non capire.
"L'acqua è finita imperatore."
Rifletté su quella frase, sembrava una sentenza di morte eppure era ancora vivo, che cosa ne avrebbe dovuto fare di quelle parole? Erano qualcosa di nuovo, di mai udito.
"L'acqua è finita imperatore."
Allora rispose: "Va bene, se è finita perché me lo dite?"
I consiglieri non capirono la sua domanda e intanto il tempo passava, passavano le ore e tutti si guardavano l'un l'altro senza trovare una via d'uscita. D'improvviso, l'imperatore sentì qualcosa. Si alzò, uscì fuori all'aria aperta e sentì ancora quella cosa, sempre più forte, sempre più incessante.
"Che cos'è?" Chiese. "Cos'è questa cosa che sento!? Ditemelo!"
"E' la sete imperatore." Risposero i consiglieri. "E' la sete."
L'imperatore cominciò a sentire, stava sentendo una cosa che non aveva mai provato, stava sperimentando la sensazione d'aver sete. Aveva sete, doveva bere, si sentiva sempre più stanco. Stava perdendo le forze.
Poi si rivolse ai suoi consiglieri. "Ma se io provo sete ora che non ho acqua, l'acqua non mi stava salvando, l'acqua non mi stava tenendo in vita, mi stava uccidendo! L'acqua era una pietra tra me e le mie necessità, se solo avessi saputo che io ho sete vi avrei detto di fare delle scorte, centinaia di scorte d'acqua!" L'imperatore era disperato non sapeva cosa fare per la prima volta in vita sua.
"Voi mi avete sedato con l'acqua per avere una saggia guida, ma vi siete messi tra me e quello che devo sapere di me. Vi siete messi tra me e voi e tra voi e voi stessi! Avete voluto qualcosa solo per voi e quel qualcosa adesso vi lascerà senza un imperatore!"
I consiglieri erano come pietrificati.
"Come potrei guidarvi se non so nemmeno di avere sete? Come potrei insegnarvi a bere, se non conosco la sete? Adesso, l'assenza di acqua è la mia vera acqua."
Il giovane imperatore era sempre più stanco, ma trovò le forze per avvicinarsi a loro. "Allora vi chiedo, perché ho sete?"
"Perché siamo nel deserto." Gli risposero.
"Ma anche voi lo siete, e perché io ne ho di più e mi sto sentendo male?"
I consiglieri si guardarono l'un l'altro. "Lei ha vissuto da piccolo nel deserto, è li che l'abbiamo trovata, era appena nato e se non l'avessimo preso noi, sarebbe morto di sete, di fame o mangiato dagli animali. Era indifeso sotto tutti i punti di vista, forse è per questo."
L'imperatore non sapeva questa storia, che pure lo riguardava, sapeva solo che stava per morire.
"Non mi ucciderà l'assenza di acqua, né la sete, ma morirò perché non sapevo di provare sete....morirò perché non sapevo chi fossi. Adesso vi chiedo, per salvare il Regno, ditemi chi sono."
"Tu sei l'Imperatore Senza Nome."