domenica 13 agosto 2023

Via col vento (storia di un mimetismo da parati)

E’ sicuramente vero che qualche ristorantino se ne approfitti nell’arrotondare il prezzo delle portate ai clienti, magari con un’acqua a 4 € o un piatto di pasta a 20 € , poi un coperto per non si sa cosa, un piattino (vuoto) aggiuntivo e qualche consulenza al cameriere per dove si trovi il Pantheon. Caffè a 5 € , cucchiaini aggiuntivi a 2 € e ammazzacaffè offerto dalla casa a 7 € invece che a 10.

E’ anche vero però che qualche cliente si defila spalle al muro senza pagare il conto, magari gettando un petardo verso l’entrata come diversivo o con la scusa della macchina da spostare (il clacson a ripetizione era del complice che aveva mangiato nello stesso locale la sera prima). 

“Ehi avevi ragione! Vestirsi dello stesso colore della carta da parati funziona!”

Poi ci sono quelli che una volta rintracciati dalla stampa accampano scuse del tipo: 

“Guardi, il piano era di fargli un bonifico il giorno dopo.” Fa la madre.

“Il piano? Ma perché invece non avete pagato subito al ristorante?”

“Perché il cane si è sentito male e siamo dovuti scappare.” Risponde il papà.

“Papà…” Fa il figlioletto tirandogli la giacca. “..ma non dovevamo dire che era la nonna?” 

O quelli che in modalità melodramma, inscenano la qualsiasi pur di guadagnare dieci metri e poi fare il vento. Ma i migliori secondo me sono quelli che dicono di aver ricevuto un conto esorbitante.

“Ci hanno chiesto 130 € soltanto per le bibite, il conto totale è stato di 845 €”

“Non ci torneremo più.” Aggiunge la moglie.

“Mi scusi, ma quanti eravate?” 

“21 adulti e 12 bambini.”



 

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