Un detenuto ai domiciliari si sarebbe presentato alla caserma dei carabinieri per fuggire al pesante regime detentivo della moglie. Probabilmente era tutto trafelato quando all’una di notte ha parlato al citofono col maresciallo della caserma. Si sarà guardato le spalle sperando di non scorgere la Panda della moglie che setacciava le strade del quartiere palmo a palmo. Intanto che il maresciallo si infilava i calzoni, il detenuto continuava a suonare, fumando nervosamente una sigaretta…
“Arrivo arrivo!”
Poi durante il verbale, avrà chiesto al carabiniere se era mai stato sposato e dopo la conferma gli avrà detto un ALLORA SOLO LEI PUO’ CAPIRMI MARESCIA’. Insomma un inferno, tra tavolette da alzare e abbassare seguendo astrusi algoritmi femminili, docce da pulire, pattine da indossare, la vita ai domiciliari non dev’essere stata facile. I bianchi coi bianchi, i colorati coi colorati, ma attenzione alle magliette che vanno lavate a 30°…non appendere la giacca dove capita e non lasciare i calzini spaiati.
“Marescià, mi faccia tornare oggi stesso in cella - mi va bene anche una cella 2x3 o una cella di isolamento e voglio anche cambiare carcere, altrimenti quella viene pure a farmi visita.”
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