Ci sono librai che si definiscono indipendenti, ma così indipendenti che preferiscono vendere solo libri di parte.
Una libraia autonoma ribadisce che non venderà il libro della Meloni anzi, ci racconta proprio come è nata la decisione di non metterlo tra i suoi scaffali. Dice che c’ha pensato molto, che ha parlato con la figlia, col compagno e pure con la sua famiglia queer, che a questo punto potrebbe essere tranquillamente il Circolo del Canasta. Chissà se ha chiesto un parere anche al cane, probabilmente no perché non saprà giocare a Canasta.
Poi l’annuncio plenario su Facebook.
Un’altra libreria invece invita la “gentile clientela a non chiederci il libro di Vannacci” , forse perché avranno pensato fosse scritto veramente al OIЯAЯTИOƆ.
Ecco, io penso che se sei davvero indipendente, fai decidere al cliente cosa leggere e cosa non leggere, senza raccontare dietrologie di pensiero e fatti personali al mondo intero. Del resto la capacità critica nasce proprio dalla comparazione di più informazioni, riuscendo così a distinguere i propri desideri dalla realtà delle cose.
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