martedì 11 gennaio 2022

In fila al bar

Ero lì in fila, che attendevo di fare colazione in Farmacia.
Molti di loro credo fossero in fila per prendere dei farmaci (cose da pazzi) o peggio per farsi un tampone. I più temerari avevano solo bisogno di un consiglio. Psicologico.

Un povero cristo cercava qualche volontario che gli sputasse in faccia per ottenere facilmente la carta verde. Un altro povero cristo, giunto in ritardo, ha cominciato a fare lo stesso tipo di richiesta provocando le proteste del primo povero cristo. 

"C'ero prima io."
"Gli sputi non sono tuoi!"
"Ma se ne hai bisogno posso sputarti in faccia appena riesco ad ottenere la carta verde."
E si sono scambiati il numero di telefono. 

La signora davanti a me indossava tre mascherine, un foulard e un assorbente con sopra un arcobaleno disegnato dalla nipote di cinque anni e la scritta "Andrà". Il signore in fila dietro di me si teneva invece il casco integrale in testa. Aveva lasciato persino la moto accesa a bordo marciapiede, tanto che in tempi non sospetti avrei pensato a una facile rapina. Ma gli unici a rapinare ormai erano solo i farmacisti. Leggo le ultime notizie sul cellulare e finalmente arriva il mio turno per chiedere il solito cappuccino e cinque cornetti per la famiglia.
"Ma non siamo mica al bar." Mi fa perplessa la barista farmacista. Io sapevo che era una frase in codice e sapevo anche come rispondere a tono. "Per l'esattezza un macchiato freddo con latte di soia." La barista farmacista mi guarda basita senza proferire parola. Io la guardo o meglio, la scorgo da dietro i miei occhiali appannati e ribadisco. "Sen-za-zu-cche-ro."

Finalmente annuisce e guardandosi attorno con circospezione mi chiede a bassa voce: "Base o rafforzato?"
"Rafforzato con scadenza a sei mesi."




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