The Josephine Shaw Lowell Memorial Fountain in New York's Bryant Park |
L'America del Nord non è mai stato un luogo clemente meteorologicamente parlando e lo sanno bene i cittadini di Chicago, di New York, di Boston o Minneapolis. Non è raro che la temperatura nel Nord Est scenda a -20 °C e se da noi 30/50 cm di neve in città sono davvero l'eccezione, negli Stati Uniti è il metro e venti a rendere eccezionale una nevicata. Per non parlare poi di eventi storici come la tempesta del secolo nel Marzo 1993, dove a Syracuse vicino il lago Ontario caddero 110 cm di neve.
Durante l'inverno città come Washington, Kansas City, Indianapolis o Green Bay sono preparate a vivere la peggiore delle nevicate e il più rigido degli inverni. La neve arriva persino in Alabama a Birmingham o in Georgia ad Atlanta che per inciso sono alla stessa latitudine del Nord Africa ma con la differenza che nei mesi invernali la temperatura scende non di rado a -10°C.
Gli ingredienti del fenomeno
La corrente del Golfo del Messico è una corrente che risale le acque della costa orientale degli Stati Uniti durante tutto l'anno, prendendo poi il largo e raggiungendo le coste della Scandinavia. Notoriamente infatti, posti come la costa occidentale della Norvegia, le Isole Svalbard o la parte orientale dell'Islanda non sono poi così freddi come la loro latitudine potrebbe lasciare immaginare. Ovunque passi questa corrente, le acque si riscaldano e di conseguenza l'aria sopra il mare. E' quello che avviene nelle acque a largo della costa orientale degli Stati Uniti.
Nel frattempo, dalle lontane terre canadesi, scende la fredda corrente del Labrador. E' quest'ultima e l'assenza di grosse catene montuose a rendere molto rigidi gli inverni a latitudini relativamente basse (New York è all'altezza di Napoli, ma il clima invernale è simile a quello della Polonia).
La bombogenesi
A questo punto entra in gioco l'effetto lavandino: si è visto infatti che quando la pressione atmosferica a livello del mare scende molto rapidamente (parliamo di 1 millibar ogni ora per 24 ore di seguito), l'aria fredda proveniente dal nord del Canada viene attirata sempre più velocemente verso il minimo depressionario posto a largo delle coste nordorientali.
"Un pò come quando togliamo il tappo del lavandino pieno d'acqua." (direbbe Alberto Angela)
E questo è il risultato:
Revere, Beachmont area, thanks Sharyn Woodman pic.twitter.com/eDq0lLwI3h— Terry Eliasen (@TerryWBZ) 4 gennaio 2018
Multiple reports of cars flooded in Boston and coastal communities - #WinterStormGrayson https://t.co/Q6UMk82ucn pic.twitter.com/FJgc9crhLH— Boston Herald (@bostonherald) 4 gennaio 2018
For people who think this storm is over-hyped: I live across from the water. My street is currently a river carrying ice and snow.#BombCyclone #Boston #WinterStormGrayson pic.twitter.com/cvL02F5iBo— Kassie Epstein (@kassieepstein) 4 gennaio 2018
— Adam Abougalala (@Adam28691) 4 gennaio 2018
Took a grand total of 149 steps today. To the coffee shop and back, which is obviously a victory. #snowday2018 #BOMBCYLONE pic.twitter.com/tqdlvJEXBI— Charlotte Willis (@lottiewillis) 4 gennaio 2018
— David (@Dtrain0444) 4 gennaio 2018
At least 4 dead, tens of thousands without power as storm batters East Coast; record cold predicted for 28 major cities by Sunday https://t.co/Bk5jQfNR2x pic.twitter.com/fhkRD7EHTE— Yahoo News (@YahooNews) 4 gennaio 2018
Are these Boston’s highest tides in history? https://t.co/nuw9TmbEQX #Blizzard2018 pic.twitter.com/TzUiGTvKk2— The Boston Globe (@BostonGlobe) 4 gennaio 2018
New York City weather today! pic.twitter.com/5xp3VWCAhV— Amb. Albert SHINGIRO (@AShingiro) 4 gennaio 2018
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