Foto by Fabio Cimaglia / LaPresse |
Ma lo vedo passare prima dal Drive-Through, rigorosamente solo e con occhiali da sole stile Terminator. Solo che la sua macchina non ci passa.
Alché lo vedo scendere dal camion-porsche-suv e prendere le misure. Poi un calcetto alla ruota e qualche alzata di braccia come a dire "ma chi l'ha progettato questo ca$$o di Drive-Through cribbio!"
E parcheggiando con mestizia il camion-porsche-suv, si appresta ad entrare nel Mac con la stessa camminata che avrebbe entrando nel cesso di casa sua, ovvero mano destra in tasca, testa che ciondola come quando si torna a casa dall'edicola e paso doble appena accennato al primo scalino del Mac Donald's (ohh beata gioventù).
Poi si siede. E poi il menu.
Lui non capisce nulla di quello che c'è scritto ed è un pò come leggere il proprio testamento scritto da un altro. La pasta semplice al sugo non c'è. L'acqua frizzante forse. Caffé! Oh cribbio questo c'è! Lo conosco. Ordinerò un caffé!
E così, sulle note di un musical francese che risuonano nella sua testa insieme alle onde del mare, attende romanticamente che giunga quella cameriera seducente che però, non arriverà mai.
Ma lui non lo sa, ed è questo a renderlo immortale.
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