Oggi ho
rischiato grosso. Non pensavo di arrivare a tanto e in tutta onestà non credo d'aver mai avuto un coraggio simile. Voglio dire, di cose
avventate ne ho fatte nella mia vita, leggere un libro senza crema
solare, andare alle poste la mattina in un giorno feriale. Ho persino
preso la Salerno – Reggio Calabria in Agosto. Verso sud. Ma questa
volta era diverso. Questa volta ero conscio del mio gesto, un gesto ardito. Ardore
allo stato puro. Ho come subito una trans medianica impersonando
l'eretico Giordano Bruno. Se non mi fossi fermato credo
avrei potuto conquistare l'intera città di Roma. E mi sono sorpreso
di quanto sia facile diventare dittatori oggi giorno.
In sostanza
prima viene il bisogno, la necessità di soddisfarlo. Poi la
constatazione che non è per niente soddisfatto anzi, è amplificato,
è un prurito fastidioso. Poi viene la reazione, quel moto
garibaldino che ci fa soffrire internamente tramutando il prurito in
simpatiche pustole. Poi la bocca parla da sola e Giordano Bruno si
prende ciò che gli spetta, la libertà.
"Bancomat."
Lo dico quasi fosse il mio nome. Matt, Banco Matt.
Sono tre e ottanta, mi fa come per ribadire 'mi chiamo Margot, con la 'r' prima della 'g' non il contrario.
"Sì bancomat." Le ripeto.
Silenzio. La
cassiera esamina con difficoltà le possibili risposte. E'
contrariata e sceglie la via della finzione senile.
"Tre e ottanta grazie."
"Si ho
sentito, ecco il bancomat." Banco Matt echeggia nella mia
testa. Sento che già mi piace quel nome.
"Non ha
spicci?"
E quante
cose potremmo dire a chi ci chiede se non abbiamo spicci. Quanti tomi
si potrebbero riempire sul passato di chi chiede qualcosa simile. Per
non parlare di quello che dovrebbe questuarli. Ma in questi casi ho
imparato che è meglio non cambiare strategia, perché e' quello che
vuole il nemico.
"No."
Secco, austero. Determinato. "Mi spiace."
Persino falso.
Persino falso.
Di nuovo silenzio. La
fila si accumula, il sudore anche. I pensieri della cassiera si
susseguono uno sull'altro. Lascerà bruciare la città di Roma dall'eretico
Matt? Già la vede in fiamme, forse pensa ch'io sia l'incarnazione di
Nerone. Riflette ancora prendendo con lentezza la carta dal piattino.
Forse prova col piede a staccare la spina del pos, o forse vuole soltanto
rilanciare di cento. Poi si gira a prendere il bancomat, visibilmente
impolverato.
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